“Mille euro? Per un gattino! Alla faccia della crisi!”

  Spesso si sentono i giudizi simili nelle mostre, expo, si leggono i commenti su vari social network. Chi di voi non ha mai sentito dire questa sentenza (o chi non l’ha mai espressa in prima persona, anche solo nel pensiero) scagli la prima pietra.

Tuttavia, quando si parla di gatti di razza, queste cifre non dovrebbero scandalizzare nessuno.Una ruberia? Speculazione? “profitto sulla vita di poveri e innocenti gattini”, cosi di solito sono descritti allevatori da parte degli animalisti, spesso inflessibili e avversi degli allevatori seri.

  Il fatto è che la maggiore parte della gente non sa che cosa effettivamente “si paga” in un gattino, né quali sono i costi effettivi che un allevatore deve sostenere.

Qui proviamo ad analizzare l’elenco dei fattori che contribuiscono a definire il prezzo finale del gattino. Così potete farvi un’idea che cosa ci sta nel retroscena dell’allevamento.

1 – un soldino alla selezione.

  I genitori della buona cucciolata sono sempre testati per la loro salute. Per varie razze esistono le analisi molto specifiche che hanno costi non indifferenti. In caso di Maine Coon i genitori sono sempre testati contro HCM Felina (Cardiomiopatia Ipertrofica Felina). Quasi ogni razza ha le sue predisposizioni per patologie feline, accertare che siano esenti da malattie ereditarie ha un costo. Anche selezione del carattere dei genitori implica certo costo. Anche gatto riproduttore acquistato per allevamento a un costo poi se con tempo sviluppa specifiche caratteriali non desiderate come troppa aggressività o timidezza rimane sempre all’allevamento aumentando costi.Presenza alle esposizioni porta una maggiorazione dei costi non indifferente. Un gatto esposto all’Expo è in certo modo “certificato” per la sua eleganza e purezza di razza. Presenza su un’Expo costa per un gatto in circa 35 – 50€ più costo dell’albergo, trasporto, visite veterinarie. Mostrare i propri gatti al giudizio degli esperti ha un costo molto alto.

2 – un soldino per un “rimborso”

per le spese effettivamente sostenute per allevare una cucciolata DOC, che non sono poche e che comprendono:

a) spese mediche per tenere sotto controllo la gatta durante la gravidanza, per intervenire con eventuale cesareo se il parto non avviene naturalmente, per far controllare nuovamente la madre e i gattini nei giorni successivi al parto;

b) spese di mangime da svezzamento per i cuccioli, spese riguardanti vaccinazioni, sverminazioni micro chip, libretto sanitario.Queste spese di mantenimento sono sostenute dall’allevatore fino a tre mesi, perché il buon allevatore, che vuole darvi un gattino DOC, non ve lo cederà prima di questa data: sia perché il cucciolo fino a questa età ha ancora bisogno “psicologico” di vivere con madre e altri gatti– imparerà le basi della socializzazione, cosa che ci risparmierà possibili problemi di carattere in futuro.

c) spese relative all’iscrizione dei gattini ai libri genealogici.

3 – un soldino alla bellezza

  Un allevamento serio non vi venderà mai a prezzo intero un cucciolo imperfetto che non risponde allo standard di razza. Un gattino nato imperfetto costa come cucciolo DOC, suo mantenimento, spese veterinarie, vaccinazione è costato tanto quanto gli altri.

Quindi, in generale, il costo del cucciolo DOC comprende (in parte) anche i “rischi di allevamento” consistenti in gattini imperfetti che un allevatore serio non può e non vuole vendere, ma che di solito dà in affidamento a titolo gratuito.
Pubblichiamo la prima parte dell’articolo su lato economico degli allevamenti. Tutti interessati invitiamo al nostro forum. Siete d’accordo o contrari del nostro punto di vista?