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Aggiungi un posto a tavola era una commedia musicale degli anni 70 con Jonny Dorelli che anticipava Don Matteo, ammiccando tra programmi laici.
Ma fu la pubblicità a prevedere questi tempi: l'amaro Cynar contro il logorio dei tempi moderni, sistemava Ernesto Calindri in un tavolino in mezzo al traffico cittadino.
Ora sono le città ad essere diventate un enorme tavolata.
Dopo il Coviddi, come chiamano a Mondello il Covid 19, spuntano tavole ovunque.
Novelli scalatori di androni marciapiedi e strade, i ristoratori non si fermano neppure tra le rastrelliere per le biciclette.
Le spese ora vanno calcolate con l'orologio. Non è per evitare assembramenti, ma per trovare l'uscita nella comparsa dei tavolini.
Qualche giorno fa, centro storico bizantino, metà pomeriggio, verso le diciassette.
Quando esco mi chiedo come farò ad arrivare alla mia bicicletta, parcheggiata al lato opposto della piccola strada, dato che ora si trova in un campo di tavolini?
Anni di parole crociate e fare anche trekking dolomitico, mi hanno aiutato a risolvere il quiz.
Quello che non capisco è:
non si riempiono i ristoranti per paura del contagio, ma si è disposti a mangiare nelle strade che giammai sono sanificate e raramente pulite, spesso tra piccioni, che ben veicolano, altro che Coviddi.
Ho visto perfino scomparire una manciata di cassonetti e al loro posto spuntare tavoli e tovaglie senza nessun intervento che non fosse un separé di bambù sulle decennali tracce patumose.
Non sono contraria alla libera iniziativa, ma tutto questo portare fuori sedie forchette e centro tavola, dimentica l'igiene.
Numerose tovaglie di stoffa, fino a terra, fanno mostra di sè, dai dintorni del pranzo all'ora di Cenerentola.
L'avremmo accettato prima, in un ristorante?!
Un piccolo pertugio deve pur essere lasciato per chi nella strada ci sta da sempre: le automobili.
E i gas di scarico rischiano di essere un companatico sicuro.
Certo le mascherine eviteranno le goccioline e l'inquinamento, ma a tavola mascherati è contro i principi della fisica. Per esempio si potrebbero capire le onde gravitazionali, osservando quelle che partono dalla forchetta avvoltolata di spaghetti allo scoglio, che incontrano la Materia, ovvero la mascherina.
O tempora, o mores!
Anche qui non abbiamo inventato nulla, ma questa moderna transumanza dei tavoli, mi fa sentire tutto il mio essere una creatura del Novecento.
Viste dall'alto paiono meduse terrestri, coi loro tentacoli di cotone bianco, ma anche dai colori bizzarri e possono stare lungo la costa, in profondità e vicino alla spiaggia.
Proprio come i tavolini cittadini. Ovunque!
Le meduse sono tra gli esseri più antichi della Terra e quelle che non hanno dovuto modificare il loro organismo...antiche e moderne, come il desiderio degli esemplari umani, di stare a tavola.
C'era la Tavola Rotonda, in politica invece sono i Tavoli a non essere mai chiusi, per non dimenticare le Tavole della Legge...un tempo si diceva Siamo ciò che mangiamo, ora è il Dove mangiamo a caratterizzare i costumi...e noi.
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