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Librerie, biblioteche e molti siti online offrono un'ampia scelta di libri sui gatti di varia natura. Dai manuali, enciclopedie, album fotografici attraverso i romanzi fino alle raccolte di poesie. Di seguito alcune proposte della nostra libreria per scegliere il libro perfetto per te e il tuo gatto.
Titolo |
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Gatti di biblioteca | |
Autore |
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Michele Sacquin | |
Genere |
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Album | |
Casa editrice |
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Officina Libraria | |
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Riassunto |
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Sotto la penna di Michèle Saquin, conservatrice alla Bibliothèque nationale de France, scopriamo che i "gatti di biblioteca" passeggiano a centinaia sulle pagine dei libri, si rincorrono sui margini dei manoscritti medievali, si accucciano tra l'Adamo ed Eva di Dürer o fanno capolino dalla miniatura dell'arca di Noè. Selvatici o domestici che siano finiscono tutti nelle classificazioni di naturalisti come Buffon, che li detesta, o glorificati nei trattati di Moncrif e Champfleury, che li adorano. Candidi o lascivi posano per Callot, Hiroshige, Utamaro, Steinlen o Manet, Bonnard, Dufy, Picasso. Incarnano ogni sorta di ambiguità semantica grazie a Boucher, Toulouse-Lautrec, Foujita o Jules Chéret, e i loro "occhi belli misti d'agata e metallo", celebrati da Baudelaire, si fissano per l'eternità nell'obiettivo dei fotografi. Sorridenti secondo Grandville, o con gli stivali per Gustave Doré, spesso caustici e quasi mai innocenti, i gatti popolano le favole: da Esopo ai cantastorie persiani, da La Fontaine a Collodi, fino a guadagnarsi un posto nel panteon delle muse, condividendo l'intimità di poeti e scrittori come Montaigne, Hoffmann, Carroll, Hugo, Lear, Colette, Eliot, Kipling, Neruda... Prefazione di Pierre Rosenberg.
“L’antica biblioteca dei re di Francia ospitava dei gatti? Come facevano i conservatori dell’epoca a condurre a buon fine la lotta contro i topi, come si proteggevano da questi feroci roditori? Non so come rispondere a questa domanda. In compenso so che l’attuale Bibliothèque nationale de France, qualunque sia la sua sede, rue de Richelieu o quai François-Mitterand, accoglie migliaia di gatti (e di gatte) di ogni razza, di ogni paese, di ogni secolo. Hanno un elemento in comune, uno solo: nella loro stragrande maggioranza sono dei gatti di carta. Gatti di carta! Immagino gli amici dei gatti rivoltarsi. Gatti di carta… Rettifico. Gatti su carta: così è meno umiliante. Di ogni sorta di carta: carta bibbia, carta di stracci, carta di giornale, carta Canson o vergata, carta da lucido o carta fotografica, bristol o cartone, senza dimenticare la carta pecora, pergamena o velino…, senza dimenticare, soprattutto, la carta patinata («papier couché» in francese) sulla quale, tutti gli amici dei gatti lo sanno, il gatto ama accucciarsi.” dalla prefazione di Pierre Rosenberg |
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