Gatti di casa

Guida di viaggio per gattofili Barbara Bellinelli

C’era una volta il topo di biblioteca.

(Certo iniziare, tra queste pagine, proprio con codesto animale, o è segno di squilibrio oppure una richiesta di profonda indulgenza ai lettori…e le notizie che seguono sono da ‘leccarsi i baffi’).

Ora ci sono i gatti in biblioteca. In Italia son bene sette quelle che hanno regolari colonie feline. All’estero invece gli esemplari gatteschi sono più di ottocento. Questa è una delle notizie curiose che si incontra in Guida di viaggio per gattofili di Barbara Bellinelli edito da Mursia. Qui i gatti sono per lo più una scusa per scovare notizie, ricette e storie di diciassette città italiane. Il numero è gattesco dalla nascita e tra le righe si può scoprire il perché e anche l’origine della sfortuna del gatto nero. Ma solo da noi, perché in Inghilterra porta molto bene e in modo particolare, alle ragazze da marito.

  Siete anche voi curiosi come un gatto come riportano i proverbi?  Allora sbirciate le pagine della guida di viaggio per gattofili e scoprirete che i gatti entrano anche in cucina come capita a Vicenza, dove sette pasticceri si sono riuniti in un associazione La gata (una pagina facebook dedicata) per mettere in bizzarro proprio l’antico modo di dire ‘vicentini mangia gatti’ e farne meravigliose fette di torta al cioccolato e mais, del luogo. Se non volete uscire dalla cucina, le altre tappe della guida, sono Napoli col gattò  di patate – antica ricetta delle suore di Santa Chiara - e Casa Artusi a Forlimpopoli con le antiche lingue di gatto (per i maligni, ci sono le lingue di suocera, che la tradizione vuole più grandi).

 

Guida di viaggio per gattofili

Barbara Bellinelli

 

Barbara Bellinelli Guida di viaggio per gattofili

 

Ma se invece siete tipi dinamici, dovete andare a Su Pallosu, il più piccolo borgo di Italia – circa otto abitanti – dove i gatti stanno in spiaggia dalla mattina alla sera incuranti delle dicerie loro e dell’acqua. E hanno perfino ben 23.000 contatti nella loro pagina facebook. Un’altra rarità è la tappa di Seborga, un principato autonomo in territorio nazionale con proprie monete e proprie targhe, in provincia di Imperia. E’ vero che servono da richiamo turistico ma non esiste un documento che rintracci la proprietà, estera o nazionale. I gatti hanno anche un’accademia. A Fiesole infatti esiste l’Accademia dei gatti magici che annovera tra i suoi iscritti personalità come Giorgio Armani, il direttore dei Musei vaticani Antonio Paolucci, il direttore Vittorio Feltri e l’attrice Brigitte Bardot. Un vero e proprio centro di diffusione della Cultura del Gatto “uno straordinario elemento di coesione, in Italia e all’estero, fra tutti gli artisti e gli uomini di pensiero che si identificano nei valori supremi di Bellezza, Creatività, Libertà, e Indipendenza, gli stessi di cui è simbolo il gatto”. Qui troverete una Felinoteca, con numerosi volumi, tutti di argomento felino, sia in lingua italiana sia in lingua originale. Molti sono edizioni rare, esaurite o di antiquariato;  e anche una Pinacoteca Felina che raccoglie invece molte opere d’arte, donate dagli autori, da collezionisti e da enti culturali.

Avete invece problemi di vampate estive, ecco allora una notizia gattesca che vi farà venire i brividi. Esiste anche il gatto delle nevi, cosi chiamato perché ricorda l’agilità dell’animale, ma la notizia non è questa. Dentro a un gatto delle nevi hanno allestito addirittura una cucina da campo. Il gatto gastronomico è attrezzato con una pedana a cui si accede e dalla quale si scende con due scalette, il tetto è calpestabile (può reggere fino a 12 persone). “L’idea mi è venuta un anno fa – racconta Andrea Campi, chef proprietario dell’Osteria al Dosso all’Aprica – un po’ per ‘catturare’ clienti anche a mezzogiorno, un po’ per nostalgia. Ho lavorato dieci anni in un rifugio del Cai in Valtellina: cucinavo, ma guidavo anche il gatto per andare a prendere gli ospiti”. L’inaugurazione è avvenuta l’inverno scorso sulle piste dell’Alta Badia.

Brividi ma di paura, sono quelli che hanno provato qualche settimana fa una madre e una figlia in provincia di Rimini. La loro ‘gattina’ di casa ha preso a fare la gobba e soffiare come un vero felino da savana. Per riportare la quiete in casa e liberare le due donne, chiuse in una stanza, ci sono voluti i Vigili del Fuoco.

Neanche la politica è immune dalla gattofilia. Esiste un sito americano che invita i cittadini di tutto il mondo a segnalare se il proprio presidente è un gattofilo. Così si può scoprire che Sergio Mattarella nella sua residenza romana ne ha ben tre: Dante, Boccaccio e Cimabue. Per par condicio bisogna anche ricordare che neppure il Potere spirituale è immune dal fascino che la piccola tigre, come un poeta ben definì il gatto, esercita. E’ vero che nella storia alcuni Papi lo hanno più volte menzionato nelle loro scomuniche, spesso assieme alle donne, ma il Papa emerito Ratzinger non ha mai nascosto il proprio affetto per i gatti. I segretari particolari che si sono succeduti hanno sempre smentito che in ‘casa’ ci fossero gatti, ma le voci sono le più diverse. Chi racconta che al momento c’è la gatta Cortesina che ha partorito ben sette gattini, e altre voci che aggiornano sulle condizioni serie nelle quali versa il primo esemplare gattesco papale, Zorro. Ma tutti hanno screditato l’esistenza di questi ‘fratelli di un Dio minore’ come il giornalista Oscar Grazioli ama definire i gatti papalini.

Da San Pietro a Hollywood. I gatti hanno calcato, e con successo,  anche le scene cinematografiche. Pensiamo a ‘Colazione da Tiffany’ a ‘FBI operazione gatto’ e perfino un episodio di James Bond: al servizio segreto di Sua Maestà. Ma quando è stato il primo gatto cinematografico?

Siamo nel cinema muto, era il lontano 1920, si chiamava Pepper interprete di ‘Down on the farm’. Si narra che avesse fatto amicizia con Teddy, un altro attore, ma di razza alana.

Leonardo da Vinci definì il gatto un ‘capolavoro’ e gli dedicò numerosi studi. Il primo disegno però del gatto si deve agli Egizi, che osservando l’animale, inventarono il moderno kayal proprio per imitare il loro sguardo profondo. Lo consideravano un’incarnazione della dea Bastet. E quando abbandonava la vita terrena veniva imbalsamato e sepolto come una persona. Intorno al 1850 studiosi dell’università di Bristol, scoprirono un cimitero con oltre 3000 mummie feline, trattate con tutti gli unguenti preziosi degli essere umani.

Tra i molti record gatteschi, visto che siamo in chiusura di queste anticipazioni della Guida di viaggio per gattofili, si ricorda quello del più grande cacciatore. Di nome Towser, una bel esemplare femmina di soriano, che ha passato la sua vita all’interno delle distillerie Glenturret in Inghilterra, catturando ben 28899 topi. Ma la domanda è naturale: chi li ha contati?

(to be continued)

Titolo: Guida di viaggio per gattofili. 17 luoghi gatteschi in Italia
Autore: Barbara Bellinelli
Copertina flessibile: 152 pagine
Editore: Ugo Mursia Editore (26 maggio 2016)
Collana: Felinamente & C.
ISBN-10: 8842552097
ISBN-13: 978-8842552093

Per maggiori informazioni dove trovare La Guida cliccate » QUI «

  Barbara Bellinelli, è nata e vive a Ravenna. Matricola alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna, durante le occupazioni degli anni Novanta, ne approfitta per annusare più discipline possibili. Illuminante l’incontro con il professor Antonio Faeti (docente di Storia della letteratura per l’infanzia) che le sollecitò una sfida: tornare al mondo infantile e indagarne suggestioni e atmosfere. Con l’editore Allori pubblica la tesi di laurea col titolo Tana libera tutti, avventure, topi e fumetti… scoprendo poi che nel fantastico ogni ‘tana’ ha una via d’uscita possibile. Ha raccontato storie ai bambini, ha giocato con i libri di ‘Casa Vignuzzi’ (Biblioteca per ragazzi del Comune di Ravenna) e ha collaborato con alcuni giornali locali. Attualmente lavora in un ufficio pubblico.

08-07-2016 Taddeo

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