La vita con un gatto – consigli

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Chi vive con un gatto sa benissimo quanto variopinta e affascinante possa essere la vita vissuta accanto a loro. Qui troverai articoli sui gatti, curiosità, cure, consigli, alimentazione, e tanto altro su nostri piccoli amici ...

Letteratura dall'anima felina o dall'anima nordica nata per bambini....ma rivolti a tutti per rievocare autentiche emozioni

Letteratura dall'anima felina o dall'anima nordica nati per bambini....ma rivolti a tutti per rievocare pure e autentiche emozioni infantili.

Qui di seguito indichiamo alcuni libri, per noi cari, soprattutto sui nostri amici felini, libri vissuti da noi come doni di dolcezza, amore e rispetto. Naturalmente la lista è solo all'inzio, e aperta a chi di voi vuole regalarci una propria segnalazione.

Il gatto con gli stivali

Il Gatto con gli stivali

 

Il gatto con gli stivali è una fiaba popolare europea. La più antica attestazione scritta della storia risale a Giovanni Francesco Straparola, che la incluse nelle sue Piacevoli notti (pubblicate a partire dal 1550) con il titolo di Costantino Fortunato; è incerto se Straparola abbia inventato la fiaba o abbia semplicemente trascritto un racconto della tradizione orale.[1] Un secolo più tardi, vide la luce la versione di Giambattista Basile. Nel Romanticismo tedesco fu Ludwig Tieck a scrivere questa fiaba con linguaggio tipicamente romantico, prendendosi gioco della letteratura del tempo. Apparve in "Fiabe popolari" dello stesso Tieck, insieme ad altre celebri fiabe come Barbablù; la loro caratteristica era quella di nascondere l'orrore attraverso la comicità, o l'ironia. Celebri divennero anche le versioni create da Charles Perrault e dai Fratelli Grimm.

Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson - Selma Lagerlöf

Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson

E' un romanzo per bambini, di tipo fiabesco, pubblicato nel 1906 dalla scrittrice svedese Selma Lagerlöf, che l'anno successivo sarebbe divenuta la prima donna a fregiarsi del Premio Nobel per la letteratura.
L'opera narra delle avventure di Nils Holgersson, un ragazzino svedese, che ha l'abitudine di tirare brutti scherzi agli animali. Dopo aver catturato un coboldo in un retino da farfalle, viene rimpicciolito da quest'ultimo e da quel momento inizia a comprendere il linguaggio animale. Trascinato via da una cordicella alla zampa di un'oca domestica chiamata Mårten (pronuncia svedese "Morten"), compie un viaggio sulla sua groppa, insieme allo stormo di oche selvatiche al quale Mårten si aggrega. Grazie a questa avventura Nils viene istruito sulla geografia e sui problemi sociali della Svezia; uno degli episodi più significativi è quello che riguarda la descrizione di una fabbrica di fiammiferi, luogo dove centinaia di bambine lavorano e si ammalano a causa delle pessime condizioni igieniche. Alcuni scrittori, tra cui Bianca Pitzorno, hanno ritenuto questo episodio un richiamo e forse un omaggio alla "Piccola Fiammiferaia" di Andersen.
Alla fine il bambino dimostra di aver imparato ad amare gli animali quando salva l'oca Mårten, destinata a finire in padella. Il coboldo gli restituisce dunque le dimensioni normali. L'oca domestica torna di buon grado assieme alle vecchie compagne nell'aia, mentre le oche selvatiche riprendono il loro viaggio verso sud e Nils le saluta per sempre; ma in lontananza ode, in risposta, solo uno starnazzare.

 

Il vecchio e il gatto una storia d'amore - Uddenberg Nils

Il vecchio e il gatto una storia d'amore



Si è presentata davanti alla finestra della camera da letto una mattina d’inverno e lo ha fissato con i suoi begli occhi tondi e color oro. In quel momento esatto ha cominciato a farsi strada nella sua vita...
Questo libro è incantevole come una micetta di sei settimane. Uddenberg descrive come nasce una vera e propria storia d’amore, con emozioni e sentimenti non dissimili da una storia fra esseri umani: lei chi è? Le piaccio? Adesso cosa pensa? Perché si comporta così? Domande a cui l’autore, professore universitario in pensione, risponde facendo appello alla letteratura, alla filosofia, all’etologia. E a cui risponde con fantasia, umorismo e tanta delicatezza.

Una tigre in casa - Carl Van Vechten

Una tigre in casa

 

Un dio, un compagno per le streghe, l'animale preferito di Maometto, l'amico di Richelieu, il favorito dei poeti: sono soltanto alcune delle molteplici identità feline che Cari Van Vechten esamina in questa gloriosa panoramica sulla storia d'amore tra gli esseri umani e il gatto. Dal 1920, anno della prima edizione, ogni autore che abbia voluto scrivere su questa affascinante creatura, più o meno consapevolmente, ha seguito la strada che Van Vechten ha spianato con questo lavoro, ormai un classico della vastissima letteratura dedicata ai felini. In questo affascinante peana dei gatti, si ritrovano innumerevoli aneddoti, eventi e tradizioni riguardanti la loro mutevole natura, come la lunga associazione con l'occulto e la presenza nel folclore, nella musica, nell'arte e nella letteratura. Una vera miniera di informazioni che vanno a formare un compendio maniacale di riferimenti letterari, narrati con intelligenza, grazia e ironia e arricchiti da bellissime illustrazioni di famosi artisti tra cui Grandville, Steinlen e Beardsley.

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegno' a volare - Luis Sepúlveda

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

La storia si svolge nella città di Amburgo e inizia parlando di una gabbiana di nome Kengah, che con il suo stormo, durante il ritorno dalla migrazione, si dirige verso il golfo di Biscaglia, ed è pronta per deporre il suo primo uovo. Lo stormo si tuffa nel mare per mangiare delle aringhe, ma a un certo punto il capo-stormo impone un decollo di emergenza a causa di un pericolo. Kengah non recepisce l'ordine e si rituffa per prendere altri pesci, finendo per restare invischiata nel motivo del pericolo: una grossa macchia di petrolio, chiamata dai gabbiani “la maledizione dei mari”. Kengah riesce a pulirsi tuffandosi nell'acqua pulita più profonda e spicca un volo riuscendo a raggiungere la città di Amburgo. La gabbiana precipita sul balcone di una casa, quella dove abita Zorba, un grosso gatto nero con una piccola macchia bianca sulla gola. Morente, la gabbiana usa le sue ultime energie per deporre l'uovo e chiede al gatto di farle tre importanti promesse:
di non mangiare l’uovo;
di averne cura finché non sarebbe nato il piccolo;
di insegnare al piccolo a volare.
Zorba promette tutto questo e poi si reca al ristorante italiano per incontrare i suoi amici gatti, Colonnello e Segretario. Spiega loro della gabbiana e delle promesse. I tre amici decidono di andare da Diderot, un gatto intellettuale che possiede un'enciclopedia, per chiedergli come ripulire la gabbiana dalla macchia nera. Trovata la soluzione, cioè usare della benzina (che rubano a un distributore) si recano sul balcone di Zorba, ma trovano Kengah già morta e l'uovo che è riuscita a deporre. Sull'enciclopedia c'è scritto che le uova vanno covate, e Zorba è in un bel guaio, perché non è mai successo che un gatto covi un uovo di gabbiano. Una volta nata la gabbianella (battezzata Fortunata in quanto è la condizione in cui si è trovata), Zorba viene preso in giro visto che Fortunata crede che il gatto sia sua madre e lo tratta come tale. Superando varie difficoltà, tra cui quella dei malvagi topi di fogna che vorrebbero mangiarsi la gabbianella, Zorba riuscirà, con l'aiuto dei suoi compagni Diderot, Colonnello, Segretario e Sopravento, un gatto di mare a cui si sono rivolti nel frattempo, a far nascere e crescere nella gabbianella il desiderio tanto sperato: volare. Per insegnarle a volare dovettero chiedere l'aiuto di un umano; in questo modo infrangendo, tuttavia, il tabù che vieta agli animali di comunicare con loro direttamente, e di dare evidente prova d'intelligenza. Zorba però sostiene che basti scegliere bene con quale umano "miagolare": un poeta, il padrone di Bubulina, una gatta bianca brava a sedurre tutti i gatti del porto. Il poeta spiegherà ai gatti come entrare nel campanile di San Michele, e come Fortunata imparerà a volare: saltando dalla cima del campanile.

Il gatto con gli stivali e tante altre storie di gatti - AA.VV.

Chi possiede una natura raffinata e delicata può comprendere un gatto. Le donne, i poeti e gli artisti lo tengono in grande considerazione, perché comprendono la squisita delicatezza del suo sistema nervoso; in realtà, solo chi è rozzo non riesce a capire la naturale distinzione di questo animale», scriveva nell’Ottocento il romanziere francese Champfleury. Chiunque abbia avuto il piacere di godere dell’amicizia di questo felino non può che essere d’accordo. Fin dai tempi più antichi il gatto ha infatti condiviso la sua vita con l’uomo, dando al rapporto un’impronta particolare, fatta di tenera seduzione (cosa c’è di più irresistibile delle sue fusa?), indipendenza ostentata, affetto e insieme distacco. E una buona dose di intelligenza e furbizia, come testimonia la favola più conosciuta che lo vede protagonista, quella del Gatto con gli stivali. Spesso la sua innata eleganza e quel senso di superiorità e mistero che gli brilla nello sguardo ne hanno fatto un animale sacro o diabolico, a seconda delle epoche e dei Paesi. Questo libro raccoglie, insieme alla fiaba di Perrault, un gran numero di racconti, poesie e brani di romanzi dedicati ai gatti da parte dei più grandi scrittori di tutti i tempi.

e ancora:

Anche lo scrittore giapponese Natsume Sōseki ha scritto un libro con protagonista un gatto intitolato, appunto, Io sono un gatto, in cui narra le vicende di una famiglia borghese del Giappone di inizio Novecento viste dal punto di vista dell'animale; Jun'ichirō Tanizaki ha invece dedicato ai rapporti tra una gatta e i suoi ospiti umani il romanzo La gatta, scritto nel 1936.
Tra gli autori italiani, il filosofo Piero Martinetti ha dedicato ai suoi gatti defunti i Brevi epitaffi. I gatti sono inoltre una presenza costante nelle opere di Giorgio Celli.
I gatti siamesi Koko e Yum Yum sono i protagonisti della fortunata serie di romanzi gialli "Il gatto che..." della scrittrice statunitense Lilian Jackson Braun.
Anche svariati fumetti moderni hanno dei gatti come protagonisti: basti pensare a Felix il gatto, a Garfield, a Tom del duo Tom e Jerry, a Gambadilegno, a Birba, il gatto di Gargamella nei Puffi, all'impareggiabile Gatto Silvestro o all'ilare Isidoro.
Il gatto ha stimolato anche la fantasia di numerosi poeti: basti pensare a Charles Baudelaire che l'ha citato nei suoi Fiori del male, e a Pablo Neruda, che a questo felino ha dedicato addirittura un'ode (Ode al gatto). Hanno scritto poesie sui gatti Dario Bellezza, Luce d'Eramo e la poetessa Rosella Mancini (Gatti stellari e terrestri). Anche la poetessa polacca Wisława Szymborska ha scritto del gatto ("Il gatto nell'appartamento vuoto") come di un animale del lutto, che viene ferito profondamente dalla morte del padrone, vista dall'animale come un tradimento della fiducia e un ferimento alla sua sensibilità.

Gatti e libri -
 Togri-Domestiche

 



Aggiunto: 15-02-2017
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I gatti dovrebbero essere rispettati in quanto individui piuttosto che ammirati come decorazioni.
- Barbara Holland

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