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Tassa comunale su cani e gatti

  • Td329

    Prima la notizia, poi il governo fa marcia indietro: era uno scherzo.
     
    La proposta in commissione Affari sociali della Camera prevedrebbe una tassa per i proprietari di animali domestici per finanziare iniziative contro il randagismo. Ottima iniziativa, come se ogni proprietario del cane o gatto non paga già la tassa su possesso comprando cibo, medicinali, pagando le visite veterinarie… con un punto su l’IVA in più.
     
    Salta fuori anche la tassa sui cani e sui gatti. Una proposta prevederebbe infatti che i Comuni possano istituire una tariffa per i proprietari di cani e gatti. Lo scopo della tassa sarà quello di finanziare iniziative contro il randagismo. Il sottosegretario al ministero dell'Economia Gianfranco Polillo prima si dice d'accordo, poi su Twitter fa marcia indietro e dice: era uno scherzo.
    "I comuni - si legge nel testo della proposta di legge - possono deliberare, con proprio regolamento, l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo".
    La commissione ha completato l'esame del provvedimento e ora il testo è alle altre commissioni competenti per i pareri e dunque potrebbe presto approdare in Aula. Durante l'iter è stato anche approvato un emendamento dell'Idv che esonera dalla tassa "i cittadini che hanno adottato un cane o un gatto in una struttura comunale".
    Il provvedimento ('Norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell'incolumità pubblica') aveva iniziato il suo iter nell'aprile 2009 a partire da una proposta di legge di due deputate del Pdl, Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci. L'esame è stato completato lo scorso 6 marzo. E' composto di 39 articoli e prevede, tra l'altro, la creazione di un'anagrafe degli animali d'affezione, l'obbligo di segnalare se si trova un animale ferito al servizio veterinario pubblico che deve prontamente intervenire o ancora i cimiteri per gli animali d'affezione. 
    I Comuni sono tenuti a una serie di compiti per la prevenzione e il contrasto del randagismo tra cui "incentivi per l'adozione degli animali, prestazioni medico-veterinarie di base erogate da medici veterinari liberi professionisti in regime di convenzione con i comuni, piani di controllo delle nascite con sterilizzazioni". Ed è a questi fini che l'amministrazione comunale può istituire la 'nuova' tassa.
    Sul provvedimento la commissione Finanze ha chiesto una relazione tecnica del governo per le coperture. In commissione, secondo quanto riportano i bollettini parlamentari, il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, ha detto di "concordare in linea di principio con l'istituzione di una nuova tassa sugli animali domestici". "Tra le tasse introdotte dal governo Monti - ha commentato la Lega con Claudio D'Amico - manca solo quella sull'aria...".
     
    Enpa: "Pensiero primaverile, è un'idiozia"

    "Questa tassa non esiste. E' un pensiero primaverile dell'onorevole Vannucci che ha pensato di avere un'idea geniale quando invece non lo è. Anzi, è un'idiozia". Lo dice il presidente dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali), Carla Rocchi, a proposito della tassa su cani e gatti nel testo della proposta di legge sul randagismo in commissione Affari sociali della Camera.
     
    Legambiente: "Farà aumentare gli abbandoni"
      
    La tassa per i proprietari di cani e gatti per finanziare iniziative contro il randagismo è di per sé un incremento del fenomeno". Lo afferma Nino Morabito Responsabile Fauna Legambiente. Secondo Morabito la nuova tariffa incentiva l'abbandono degli animali soprattutto in vista delle vacanze estive: "I soliti incivili che si liberano dei fidati amici adesso potranno anche contare su una parziale giustificazione, la tassa sugli animali".
    Polillo su Twitter: scherzavo
    ''Tranquilli: nessuna tassa sugli animali domestici. Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l'aveva proposta''. Lo scrive il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo su Twitter. E smentisce così quanto affermato in commissione Bilancio alla Camera il 17 maggio, in sede di parere alla legge che prevede la possibilità per i Comuni di introdurre una tassa sugli animali domestici. Il sottosegretario, in risposta al deputato Pd Massimo Vannucci, aveva detto di ''concordare in linea di principio''. 
      
    E Mancuso (Pdl) ritira l'idea della "tassa di scopo"
    Quella sui cani e i gatti ''era una tassa di scopo, pensata per permettere ai Comuni di attivare un piccolo capitolo di spesa con cui affrontare la gestione degli animali, come i cani randagi o le colonie feline''. Lo spiega il relatore Gianni Mancuso (Pdl),annunciando che e' pronto a far togliere l'imposta dal ddl.
     
    Che cosa ne pensate?

  • MARIA

    Penso che se l'Italia è in queste condizioni,è xchè ognuno alla mattina
    si alza ed è libero di dire le stupidate che vuole...
    naturalmente senza collegare il cervello prima di aprire la bocca...

  • Td329

    Una tassa su cani e gatti, dai 10 ai 30 euro, per finanziare i canili e le colonie feline. Era questa la logica sottesa a una proposta in dirittura d'arrivo in commissione Affari sociali della Camera, che prevedeva che i comuni potessero istituire una tariffa per i proprietari di animali domestici al fine di contribuire alla lotta contro il randagismo. Ma, dopo la bufera che ha scatenato, ora c'è stata la marcia indietro: il relatore Gianni Mancuso (Pdl) ha annunciato che la ritirerà.
    Nel testo iniziale del provvedimento "Modifiche alla legge 14 agosto 1991, n. 281, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo", che aveva iniziato il suo iter nell'aprile 2009 e il cui esame è stato completato lo scorso 6 marzo, si legge: "tutti i possessori di cani sono tenuti al pagamento di un'imposta comunale annuale di euro 20. I comuni possono deliberare, con proprio regolamento, l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo".
     
    Si trattava di un "testo quadro sul rapporto tra uomo e animali inantropi -ha spiegato il relatore Mancuso -  ricordiamoci che in Italia vivono 15 milioni di cani in case e giardini, 6-700mila cani randagi e 22.000 colonie feline censite. Sono numeri importanti, e la nostra legge attribuisce dei compiti ben precisi ai comuni per la tutela di tutti questi animali. Devo dire - spiega poi il parlamentare - che tra le commissioni che hanno già espresso il loro parere c'è quello della Finanze, che è favorevole ma che chiede di espungere questa tassa. Come relatore sono orientato ad accogliere questa richiesta, che però era una cosa intelligente, frutto di una pensata collettiva. Probabilmente la si capirà più avanti».
    Il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, infatti, aveva anche detto di condividere il balzello almeno "in linea di principio", ma, dopo aver fatto infuriare animalisti e molti esponenti politici, ha scritto su twitter: "tranquilli: nessuna tassa sugli animali domestici. Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l'aveva proposta".  Anche Jole Santelli, autrice della proposta iniziale insieme alla deputata Fiorella Rubino Ceccacci, ora dice di essere contraria. "Nelle condizioni in cui siamo non possiamo permetterci di mettere un euro di tasse in più. Il problema di finanziare la legge esiste ma le risorse vanno reperite tagliando le spese e non aumentando le imposte", ha detto la vice presidente del gruppo Pdl alla Camera.
    Una tassa, questa, che secondo il mondo associazionista avrebbe, al contrario delle sue intenzioni, comunque incrementato il randagismo. "Stupisce che vi sia ancora qualcuno in Parlamento che intenda avanzare la proposta di una tassa su cani e gatti" dichiara il presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi. "Una tassa di questo tipo, oltre ad essere discutibile sul piano etico – prosegue Rocchi –  finirebbe per essere un vero e proprio boomerang poiché non solo favorirebbe nuovi  abbandoni, ma disincentiverebbe anche le adozioni dei canili, con un conseguente aggravio di spesa per le casse degli enti locali". 
    Sulla stessa linea anche Legambiente e Lav. "I soliti incivili che si liberano dei fidati amici adesso potranno anche contare su una parziale giustificazione, la tassa sugli animali. Chi prende un cane randagio ha sicuramente meno possibilità economiche di chi compra un cane con pedigree, dunque già allevare l'animale è un costo, figuriamoci dover aggiungere anche la tassa", ha detto Nino Morabito Responsabile Fauna Legambiente.
    "Siamo profondamente contrari -spiega ancora Ilari Innocenti, responsabile del settore cane e gatti della Lega anti vivisezione, su Repubblica- è necessario fare una differenza tra chi aiuta già le politiche anti randagismo e chi no. Non serve una tassa, ma delle politiche per la sterilizzazione e l'adozione. I Comuni spendono mille euro per ogni animale ospitato in un canile. Se l'adozione fosse incentivata, risparmierebbero molti più soldi di quelli che potrebbero raccogliere con questa tassa".
    Riportato da Roberta Ragni

  • Td329

    La proposta di introduzione nuova tassa per i proprietari di cani e gatti, ha acceso le forti reazioni contrariate delle associazioni animaliste che ritengono questo provvedimento un incentivo all’abbandono e anche nel social network si è aperta una vera e propria campagna di protesta.
    Contro questa proposta.  La progetto di legge all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera prevede la possibilità per i Comuni di istituire una tariffa per i proprietari di cani e gatti al fine di finanziare iniziative contro il randagismo. E’ stato inoltre approvato un emendamento che esonera dalla tassa le persone che hanno adottato gli animali in una struttura comunale.
    Ora dopo tutte le polemiche e i dibattiti sull’argomento, a quanto pare il Governo ha deciso di fare un passo indietro.
    Pertanto per il momento niente ” dog tax” !!!

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